L’allestimento del palcoscenico segna già l’inizio dello spettacolo

Qui siamo ancora nella fase infrastrutturale ed operativa che precede il tuo “show”, delle parti relazionali avremo modo di parlarne nei prossimi articoli. Le situazioni che ti descriverò ricorrono più verosimilmente nelle grandi fiere internazionali, ma i meccanismi si possono applicare anche ai piccoli eventi di nicchia.

Nel negoziare uno spazio espositivo, la tariffa per il tipo di area (economica se “a schiera” con altri stand, più costosa se “ad isola” con quattro lati liberi) è solo il punto di partenza. Molto più importante è saper valutare la mappa di un padiglione, perché questo può spostare la leva negoziale su aspetti che nel contratto non compaiono.

Ad esempio, le corsie centrali sono generalmente molto più appetibili di quelle laterali, che tuttavia è bene rivalutare se segnano un punto di collegamento ad altri padiglioni o se portano ad un bar o un infopoint. Se poi il padiglione è chiuso da vetrate, orientare in modo strategico le grafiche è utile per farsi notare dai visitatori che passeggiano all’esterno.

Ci sono anche altri dettagli infrastrutturali che è bene non sottovalutare: gradini, colonne, tombini… tutti “inciampi” che nelle mappe inviate per l’assegnazione degli spazi non compaiono e che, se scoperti troppo tardi, rischiano di farci stravolgere un progetto d’allestimento grandioso.

Un’altra cosa che non compare nelle prime mappe è la posizione degli espositori storici, e qui posso darti una mano io: spesso lo staff commerciale di un ente fiera è reticente a riguardo, ma tutti sappiamo che prima si sanno ceti nomi, meglio è. Anche se non per forza un concorrente blasonato nelle immediate vicinanze è una maledizione per la visibilità, come verrebbe da credere.

Ti sei imbattuto in qualcuno di questi problemi durante l’organizzazione di una fiera? Oppure hai avuto qualche altro disagio che ti ha rubato tempo? Parlamene, le fiere sono sempre luoghi avventurosi!

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